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The Military Law and the Law of War Review
PUBLISHED UNDER THE AUSPICES OF THE INTERNATIONAL SOCIETY FOR MILITARY LAW AND THE LAW OF WAR

 
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Review 2018-2019 - Volume 57



Prefazione

Ogni rivista ha la sua storia. La nostra attraversa decenni a partire dal 1962 quando fu pubblicato il primo volume della Rivista. Nei suoi commenti introduttivi a quel volume l’allora Presidente dell’International Society for Military Law and Law of War, il Professore Giuseppe Ciardi, italiano, si augurava che la Rivista “servisse da punto d’incontro per giuristi ed esperti, (...), qualunque fosse la loro nazionalità, in modo che la scienza pura e il benessere dell’umanità fossero al di sopra di tutti gli orientamenti e tutte le ideologie”. 1 Si può discutere se la Rassegna sia riuscita a portare “la scienza pura e il benessere dell’umanità” al di sopra di tutti gli orientamenti ed ideologie come sperava un po’ idealisticamente il Presidente della Società. Ciò che non si può negare è il fatto che, negli ultimi 58 anni, la Rivista abbia senza dubbio raggiunto il suo obiettivo di fungere come forum di discussione in cui giuristi ed esperti di diverse nazionalità si scambiano opinioni su questioni di diritto militare e di guerra.

Ciò non sarebbe stato possibile senza il sostegno incrollabile del gruppo belga dell’International Society for Military Law and Law of War, il cui Centro di Studi è stato responsabile della pubblicazione della Rivista sotto gli auspici dell’International Society. Il “cordone ombelicale” tra la Rivista e il gruppo belga della Società esiste (non sorprende…) da quando è nata la Rivista. Il Professor Jacques Leaute, segretario generale della Società nel 1962, ha paragonato la pubblicazione della Rivista al varo di una grande barca a vela ed è apparso certo che “le dynamisme de la section belge de la Société internationale et le concours prêté par le ministère belge de la Défense nationale l’aideront à quitter les zones où le vent tombe comme à traverser celles des grains inéluctables”. 2 La fiducia del Professor Leaute non è stata smentita. In questi 58 anni, il Gruppo belga, con il sostegno del Ministero della Difesa, ha effettivamente aiutato la Rivista a navigare sia in acque calme che in violente burrasche. Il Gruppo belga è stato attivamente coinvolto in ogni fase del processo di pubblicazione: dalla scelta della politica editoriale della rivista attraverso i capo-redattori, alla redazione, alla composizione, alla pubblicazione e distribuzione dei volumi della Rivista. In ogni fase di questo processo è stata impiegata molta energia, impegno, tempo personale e dedizione da parte di tutte le persone coinvolte. Come risultato di questi sforzi la Rivista è cresciuta e si è sviluppata in dimensioni, qualità e diversità. E quanto più la Rivista si è complicata negli anni, tanto più importanti sono diventati gli sforzi il tempo e l’energia richiesta.

Alla luce di quanto sopra, il Gruppo belga ha deciso, nel 2020, di affidare gli aspetti tecnici della pubblicazione della Rivista ad un editore professionista: Edward Elgar Publishing. Come ogni addio di un bambino divenuto adulto alla sicurezza della casa dei genitori, questa decisione non è stata presa a cuor leggero. Volevamo essere sicuri che il tetto editoriale che d’ora in poi ospiterà la Rivista fosse di supporto come lo è stato il Gruppo Belga. In effetti, Edward Elgar Publishing ha garantito che i direttori generali, il Managing Editor e i membri del comitato di redazione rimarranno responsabili dei contenuti della Rivista, mantenendo il pieno controllo della sua politica editoriale e garantendo qualità accademica per la quale la rivista è diventata nota. Allo stesso tempo, i compiti di pubblicazione, diffusione e pubblicità, sempre più complessi, saranno assunti da una casa editrice professionale, garantendo la massima efficienza e permettendo al contempo alla Rivista di perseguire i propri obiettivi e di perseguire senza ostacoli la propria politica editoriale. In altre parole, per riprendere la metafora del Professor Leaute, nuove persone salgono a bordo per aiutare il veliero a navigare in acque calme o burrascose; ma la sua rotta rimane la stessa, anche i suoi Capitani.

In questa parte di viaggio della Rivista, i lettori saranno in buona compagnia. Tobias Vestner esamine le regole applicabili al targeting dei membri di società militari e di sicurezza private, chiedendo un chiarimento sulla loro “targetability”. Samuel C. Duckett White affronta criticamente il punto di vista di un soldato come mero “cittadino in uniforme” attraverso la lente della legge australiana, ovvero gli emendamenti del 2018 al Defence Act del 1903. Jeans Claerman si concentra sul controllo civile esercitato sul dispiegamento delle forze armate in Belgio nel contesto dell’operazione antiterrorismo Vigilant Guardian, mentre Tokwene A. Ngjokou Eloubwe Ilate offre un’altra analisi critica di una legislazione nazionale, ovvero il diritto penale militare del Camerun, descritta dall’autore come troppo permissivo nei confronti delle autorità militari a scapito dei diritti umani. Infine, l’ultima parte del volume contiene il report che riassume i contributi presentati dai numerosi studiosi e professionisti che hanno partecipato alla terza Conferenza “Silent leges inter arma?” organizzata dal Gruppo belga della International Society for Military Law and the Law of War, che si è svolta a Bruges dal 18 al 20 Settembre 2019.

Il volume che avete tra le mani è storico: sarà l’ultimo ad essere pubblicato in esclusiva dal Gruppo belga dell’International Society for Military Law and Law of War. Che sia un omaggio a tutte le persone che hanno lavorato duramente alla pubblicazione di ogni volume del passato: gli editorial assistants, i tipografi e i membri attuali e passati della segreteria del Belgian Centre of Studies of Military Law and the Law of War. Sono loro che hanno fatto della Rivista quello che è oggi ed è il loro lavoro e la loro dedizione che Edward Elgar Publishing dovrà eguagliare a partire dal prossimo volume. Anche se non sarà un’impresa facile, aspettiamo quello che, siamo certi, sarà un rapporto produttivo con il nuovo editore della rivista negli anni a venire.


1 MLLWR, vol. 1, 1962, p. 10 (ns traduzione). Back
2 “la vitalità del Gruppo belga dell’International Society e l’assistenza fornita dal Ministero della Difesa belga lo aiuteranno ad uscire dalle zone apatiche e a navigare attraverso inevitabili burrasche”, Jacques Leaute, “Presentation”, MLLWR, vol. 1, 1962, p. 15 (ns traduzione). Back